Il programma
L’antica via consolare, che univa il Tirreno all’Adriatico e che veniva percorsa guadando il Tevere là dove sarebbe sorta Roma, fu tracciata dai Sabini nel II millennio a.C. con lo scopo primario di approvvigionarsi di sale, all’epoca elemento preziosissimo ed altrimenti detto dai Romani “oro bianco”.
Le vie del sale sull’Appennino in realtà erano molteplici, ma ad oggi il nome è rimasto appannaggio di una sola di queste, ovvero della strada che attualmente passa per Rieti ed Ascoli Piceno. In seguito i Romani la migliorarono, ne ricostruirono alcune parti ed alla fine del I sec. d.C. alla Salaria Vetus fu affiancata una Salaria Nova, deviazione quest’ultima fatta realizzare dall’imperatore Nerva per abbreviarne un tratto.
Il viaggio ci condurrà alla visita non solo delle principali città poste lungo l’antichissimo tracciato, giungendo fino a Porto d’Ascoli dove è il suo terminale, ma ci porterà alla scoperta di luoghi e siti archeologici a molti sconosciuti, come per esempio la località in cui morirono sia Tito che Vespasiano, o dove si rifugiarono gli Ascolani in fuga durante l’invasione longobarda. Vedremo tratti di strada ancora perfettamente lastricati, resti di abitati, terme, ponti, tutti costruiti lungo una delle vie consolari più ricche di storia, sul percorso di una delle più antiche strade conosciute del nostro Bel Paese.
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